IT.A.CÀ 2022: come un habitat

HABITAT – ABITARE IL FUTURO TRA I MONTI SIBILLINI

I ringraziamenti da fare per IT.A.CÀ FESTIVAL sono tantissimi. E allora li faremo un po’ così, a flusso di coscienza, sparsi, recuperando appunti e ricordi qua e là. Quest’anno più che mai avete creato e condiviso le condizioni in cui desideriamo vivere, abitare, stare, includere. Come un vero habitat. Saremo un po’ lunghi, ma non possiamo fare altrimenti… Quindi…
GRAZIE A:

Simona, Antonella e Marcello di Alcina, al nostro fianco fin dall’inizio, sempre presenti con uno sguardo e un’ esperienza all’interno del Parco che ogni anno ci arricchisce enormemente

Andrea di Arquata Potest, a cui va il premio staff 2022 (ma lo sapevamo già), per aver saltellato da un paese all’altro a dare una mano ma soprattutto portare una risata

Elena e Stefano di Monte Vector, per le castagne, i racconti e lo stimolo a fare sempre di più

Patrizio e Fabiana de Il Giardino delle Farfalle: che dire? In un attimo saliti su questo pazzo carro, già parte della famiglia. E poi con quelle pizze, con quei racconti… come resistervi?

Monica, Stefano, Irene e Andrea de L’occhio nascosto dei Sibillini, per esserci stati subito con entusiasmo e per tenere sempre viva la consapevolezza che non siamo soli in questo habitat

A Sonia, Pierluigi, Andrea, Annalisa e tutta la rete di IT.A.CÀ nazionale che ci aiuta a guardare oltre e altrove, su turismo, responsabilità, abitare

Nadia e Paolo per i dolci di Cessapalombo, spuntati da tutte le parti e che hanno viaggiato insieme a noi per 4 giorni

Augusto, che come moderatore non è niente male, ma ci piace di più quando ci punzecchia! Ti vogliamo bene.

Le bambine e i bambini di Fiastra che ci hanno accompagnato in una giornata alla scoperta del territorio, tra leggende e casette di legno, e le loro maestre, dolcissime

La comunità fiastrana di Fiastra Fantasy e il ricordo di quanto sia fondamentale per questi paesi fare aggregazione attorno al fare, anche se l’idea all’inizio può sembrare un po’ folle!

Francesco e i suoi racconti sull’aquila recuperata e salvata nella Valle del Fargno, ferita da uno sparo. A distanza di oltre 20 anni, i suoi occhi brillano ancora per l’emozione e l’impegno. Questo è abitare nel Parco, per noi.

Gianluca, perchè non esiste abitare senza inclusione, accoglienza, multiculturalità – In ogni passo, in ogni senso

Marghe, Juan, Nas di orizzontale (e la loro tenacia) per essere arrivati, tornati ed essersi immersi quassù, per mesi. Per aver trasformato una strada in una falegnameria d’alta quota, un vecchio fontanile in un luogo di interspecismo, una deviazione dal sentiero della Val di bove in un’area dove risvegliare i sensi, un tavolo con le panche in uno spazio sociale… Ci mancate già.

Lorenzo B che, nonostante gli acciacchi, è arrivato con Mari, pennelli, colori e ha animato con magia una delle opere, facendoci tornare un po’ bambini

Roberto di Serrapetrona, scultore, falegname, artista, tuttofare, mai incrociato prima. Ti sei avvicinato durante il laboratorio di costruzione con un banco sega e sei rimasto sempre con noi. Un’anima unica.

Lorenzo M per averci fatto volare (e riflettere) con Aerocene. Ma anche per averci portato Marianna senza la quale sabato a pranzo saremmo stati persi!

A Renata, per le sue poesie, arrabbiate, dure e preziose

A Loredana, Laura, Pat e tutti gli amici e le amiche che sono venuti a costruire un qualcosa che solo il giorno prima sembrava impossibile. Grazie a Fede e Ale per i gazebo, preziosi, e Andrea, Betta e Daniela per averci concesso nuovi spazi di lavoro e ospitalità senza i quali non avremmo potuto lavorare insieme.

A Giulio, Florim, Peppe, Riccardo, Michela, Stefano, Federica, Viola e tutti gli artigiani e gli abitanti sibillini che non si sono mai tirati indietro e che hanno fatto sì che Frontignano Art Walks prendesse vita

Andrea Gritti, docente del Politecnico di Milano, per esserci venuto a trovare insieme ai suoi studenti, per riflettere insieme su architettura e ricostruzione, partendo dalla loro esperienza a Castelsantangelo sul Nera

Federico, Sofia, Anna, Cristina, Matteo, Gastone, Pietro, Francesca, Martino di Sineglossa e Bam per credere, anche quando sembrava molto difficile, che Frontignano potesse accogliere ispirazioni artistiche e culturali (e per le partite a biliardino alla Mezzaluna!)

Beatrice e Martina di Effetto Larsen, per aver affrontato l’ardua sfida di raccontare cosa significa abitare le terre alte e averci restituito una fotografia che per noi è anche un po’ specchio

Paolo Piacentini, per supportarci sempre, incondizionatamente

Gianni, che da Narni è comparso al tramonto con calici e vino per tutti, dicendo che le cose belle vanno sempre supportate

Davide di Emidio di Treviri per il racconto dell’esperienza nell’Appennino Perduto e le riflessioni su autocostruzione e rapporto con le comunità

Vittorio, arquatano doc, con la storia su quando ricevette in testa un barattolo di marmellata per la “troppa passione”… degna conclusione di festival!

Ai comuni di Cessapalombo, Fiastra, Ussita e Arquata per il patrocinio, la presenza e il supporto, che ci auguriamo aumenti con il tempo, andando avanti con la conoscenza e l’interazione con le nostre associazioni.

Al Parco Nazionale dei Sibillini e, in particolare, al suo presidente Andrea Spaterna che ad ogni nostra chiamata, parte da Perugia per raggiungerci, ascoltarci, portare contributi e vicinanza.

IT.A.CÀ siamo tutti noi, uniti dall’idea di allargare questa famiglia sibillina sempre di più. Come un Habitat che si alimenta grazie alla sua biodiversità! Siamo sulla strada giusta. Grazie.

I ragazzi e le ragazze di C.A.S.A.