Il Manifesto di IT.A.CÀ nazionale
Il Manifesto di IT.A.CÀ nazionale

Il Manifesto di IT.A.CÀ nazionale

La XIII edizione di IT.A.CÀ Migranti e Viaggiatori – Festival del Turismo Responsabile chiude i battenti registrando oltre 30.000 presenze nei 560 eventi organizzati dalle 23 tappe (tra cui quella nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad Ussita, Fiastra e Arquata del Tronto), con 15 regioni italiane aderenti al progetto. Contando su una rete di oltre 750 realtà nazionali e internazionali – 50 in più dello scorso anno! – IT.A.CÀ ha sviluppato il tema ‘Diritto di Respirare’ da maggio a novembre 2021, organizzando, oltre agli eventi ‘live’, anche 9 webinar con 34 esperti nel settore del turismo accessibile e sostenibile, tra cui anche scrittori, ricercatori, accademici, guide turistiche, attivisti per l’ambiente. Il Festival è stato molto seguito anche sui canali social e web, raggiungendo oltre 3 milioni di utenti nei 7 mesi di programmazione. Condividiamo con voi il manifesto redatto in questi mesi da tutta la rete, di cui ci sentiamo parte attiva e coinvolta. Un documento che esprime anche la nostra idea di turismo responsabile ed espone i principi alla base di ogni azione territoriale che svolgiamo, a partire dall’organizzazione della tappa sibillina insieme ad Alcina, Monte Vector e Arquata Potest.

Scarica qui il manifesto

IT.A.CÀ FESTIVAL DEL TURISMO RESPONSABILE 

Per turismo responsabile – secondo la definizione di A.I.T.R – si intende “il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”. 

La definizione di turismo responsabile si traduce nella tendenza degli operatori turistici sensibili ai temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità ambientale, della parità di genere e alle buone pratiche in generale, a fare attenzione a che il turismo sia ideato, realizzato e gestito in maniera tale da non generare fenomeni di iniquità sociale ed economica, soprattutto a danno delle popolazioni delle regioni ospitanti il turismo stesso. Praticare il turismo responsabile significa essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni ed essere disposti a modificarle, ove tali azioni avessero conseguenze negative. Il turismo responsabile deve dunque essere anche sostenibile, ovvero capace di soddisfare le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie. L’insostenibilità (ambientale, economica, sociale, culturale) prodotta dal turismo è una possibile conseguenza negativa del turismo, così come lo sono l’iniquità economica, la disuguaglianza sociale o l’intolleranza verso altre persone e culture. In questo senso, il turismo responsabile è sostenibile, equo, rispettoso. Fare turismo responsabile è un impegno che non devono prendersi soltanto i fruitori dei servizi turistici, cioè i turisti; riguarda anche, e forse soprattutto, i fornitori di tali servizi, si tratti dei grandi tour operator che agiscono a livello transazionale o degli operatori di dimensioni più ridotte che svolgono la propria attività in ambito locale, e coinvolge inoltre i decisori pubblici, sia quelli che hanno il potere di decidere le regole che disciplinano il turismo sia quelli ai quali spettano compiti di organizzazione e gestione della filiera turistica.

IT.A.CÀ “SEI A CASA?”

IT.A.CÀ è il primo e unico festival in Europa, nato nel 2009 a Bologna, che si occupa di turismo responsabile e innovazione turistica in un’ottica sostenibile. Il nome IT.A.CÀ (che in dialetto bolognese significa Sei a casa?) richiama l’isola di Ulisse, ma anche un’espressione dialettale bolognese. Un nome che è una domanda, capace di tenere insieme locale e globale, l’esotico e il giardino sotto casa, il mito epico e la lingua del genius loci.  IT.A.CÀ_migranti e viaggiatori: Festival del Turismo Responsabile intende influenzare positivamente il comportamento del turista, promuovendo un mondo in cui le persone comprendono che le dinamiche economiche, la soddisfazione del turista e la protezione dei patrimoni naturali, sociali e culturali sono indissolubilmente connessi. Un mondo in cui il turismo non condanna, ma piuttosto lascia prosperare i territori locali e le persone che li abitano. Il Festival, che viene oggi (2021) realizzato in 23 territori da Palermo a Trento, grazie ad una rete di 750 attori attivi nell’ambito del turismo, della cultura e dell’ambiente, riceve nel 2018 il terzo premio agli UNWTO AWARDS nella sezione “Innovation in Non-Governmental Organizations”. IT.A.CÀ mira a creare relazioni innovative e vincenti tra locali e turisti incoraggiando la comprensione dei principi del turismo responsabile tra viaggiatori, aziende, istituzioni e operatori turistici.

1. GUARDARE IN LÀ RESTANDO A CÀ 

Guardare lontano alla ricerca di esperienze memorabili spesso preclude la scoperta dei luoghi che ci circondano, ma guardare lontano significa anche guardare oltre l’oggi, alle generazioni future e all’impatto delle nostre azioni. Con questo sguardo lontano, al domani, IT.A.CÀ promuove un viaggiare nei luoghi della quotidianità, ri-partendo da casa e provando ad afferrare e valorizzare il genius loci degli spazi che ogni giorno abitiamo. 

2. TURISTA, CITTADINO (CON)TEMPORANEO 

Il turista diventa cittadino dei luoghi che (con)temporaneamente abita, la sua casa e quella di chi lo ospita, mimetizzandosi con la cultura ospitante, vivendo in modo autentico le tradizioni e i costumi locali anche all’interno delle destinazioni di massa evitando di riproporre attività e pratiche standardizzate. Per questo IT.A.CÀ promuove la costruzione di comunità e reti costituite da viaggiatori e residenti basate sulla condivisione degli stessi valori di cura, salvaguardia e rispetto del territorio e incoraggia l’incontro tra patrimonio locale e quello del turista per facilitarne la condivisione e l’ibridazione. 

3. CURARE IL VIAGGIARE PER SVILUPPARE L’UMANO

Per IT.A.CÀ il turismo è un mezzo e non un fine, uno strumento per realizzare lo sviluppo umano, in cui trovano spazio bisogni di riconoscimento, emancipazione, capacitazione. Per questo ogni azione deve essere integrata in un approccio olistico che miri a promuovere l’accessibilità universale del movimento (vicino e lontano da casa),  considerando parallelamente la dimensione ambientale, sociale, etica, politica ed economica dello sviluppo. 

4. NON C’È RESPONSABILITÀ SENZA SOSTENIBILITÀ 

Per IT.A.CÀ il turismo è strumento e laboratorio di un futuro su: 
Sostenibilità ambientale: capacità di valorizzare l’ambiente in quanto “elemento distintivo” del territorio, garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio. 
Sostenibilità economica: capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni. 
Sostenibilità sociale: capacità di garantire condizioni di benessere umano equamente distribuite per classi, genere e generazioni.
Sostenibilità culturale: capacità di rispettare cultura, tradizioni, stili di vita, credenze della popolazione che vive nel territorio di destinazione.
IT.A.CÀ incentiva il turismo lento, che consente di supportare le diverse forme di sostenibilità, e fornisce gli strumenti materiali e conoscitivi per guidare il turista, sia in viaggio sia nella quotidianità ad una costante attenzione verso il tema della sostenibilità. 

5. CO-PROGETTARE COLLETTIVAMENTE AGENDO GLOCALMENTE 

IT.A.CÀ promuove la collaborazione, la partecipazione e la co-progettazione tra realtà diverse coinvolte nell’ambito del turismo al fine di creare una rete solida fondata sulla condivisione di valori comuni in contesti geografici differenti. In questo senso il festival è un rituale di euforia collettiva, è una vetrina per i soggetti che partecipano ma è soprattutto il risultato della co-progettazione dal basso sui territori.

6. DIRITTO ALL’OSPITALITÀ PER NUOVE FORME DI COMUNITÀ

IT.A.CÀ rivendica la libertà di viaggiare e il diritto di restare per ogni essere umano, sia esso turista o migrante, cittadino o straniero. A partire da questa prospettiva il festival invita a riflettere, in chiave critica, sul concetto di viaggio e ospitalità, sulle migrazioni e la cittadinanza globale, sulle disuguaglianze e lo sviluppo. 

7. TURISMO STRUMENTO DI CO-ABITAZIONE 

Il turismo responsabile è un veicolo per far conoscere nuove culture rafforzando la diversità, la convivenza e il rispetto reciproco. IT.A.CÀ mira a creare spazi fisici e simbolici dove condividere esperienze e creare prospettive comuni capaci di alimentare nuove forme di coabitazione. Per questo IT.A.CÀ è promotore di un sistema di attori che interagiscono in maniera innovativa ed è un laboratorio in cui ha luogo una sperimentazione a più voci su come costruire un futuro più sostenibile.

IT.A.CÀ si configura dunque come un esperimento di democrazia partecipativa e progettuale in cui si discute collettivamente e ci si sforza di realizzare insieme i progetti condivisi.

8. BECOMING COME SUPERAMENTO DELL’INCOMING 

Il turismo responsabile funziona da leva per lo sviluppo dei territori, perché moltiplica il potenziale educativo intrinseco alla pratica turistica coniugando lo sviluppo sostenibile del turismo con il benessere dei cittadini.

IT.A.CÀ promuove dunque il turismo come relazione autentica che mira ad un incremento del capitale trasformativo della società. Ci piace definire questo ‘indicatore trasformativo’ becoming, in alternativa all’incoming (ovvero il flusso di turisti in entrata) – che misura in positivo anche le tante evidenti esternalità negative del turismo. 

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